IL MANIFESTO DEL CALORISMO.

 

Il calorismo è una corrente artistica sviluppatasi al termine del 2016 in Italia grazie all’artista Giuliano Negretto.

La parola calorismo, coniata dallo stesso Negretto per identificare le sue opere, rappresenta ciò che nell’arte scultorea viene realizzato con l’ausilio del cannello , principalmente utilizzando acciaio o altri materiali.

Il motto del calorismo è “Non è colore ma calore!”, in quanto i colori vengono sviluppati proprio dalle alte temperature prodotte dal cannello. Questo, oltre a sfiammare per colorare, viene sfruttato per modellare e plasmare a fuoco e a caldo, dando così un tocco di movimento e dinamicità che contraddistingue le opere di Negretto.

Nello specifico, il calore della fiamma ossidrica permette di passare da un materiale freddo e inerte come l’acciaio alla realizzazione di opere uniche e suggestive fatte di movimento e di colore, donandogli nuova vita.

Nel libro del Calorismo, di Negretto Giuliano scritto nel 2024, viene descritto in modo più approfondito le basi dell’intero soggetto. 

 

   Biografia dell’autore.

Giuliano Negretto muove i suoi primi passi nel mondo del lavoro come apprendista batti lamiera in carrozzeria e poi come assistente fabbro, apprendendo così le vere tecniche della forgiatura del ferro battuto, nonché l’uso del maglio.

Dopo essere diventato un artigiano, lavora presso un carpentiere grazie al quale impara i vari usi e tecniche dell’acciaio inox, sia per l’arredamento che per le costruzioni strutturali, mettendo insieme un’esperienza ventennale di lavoro artigianale.

In questo periodo, Negretto intraprende anche gli studi per la sua formazione personale ed artistica, cominciando a comprendere meglio se stesso, il mondo circostante, l’estetica e l’arte.

Negretto inizia dapprima nell’officina nella quale lavorava come artigiano, dopo il lavoro e spesso fino a notte fonda (il momento migliore secondo l’artista per creare e sviluppare nuove idee).

Comincia in questo modo a sperimentare e a creare i primi quadri in acciaio, poi evolvendosi a sempre più prodotti artistici, con l’unico ausilio degli strumenti utilizzati direttamente nel lavoro giornaliero.

Sul finire del 2009 si cominciano ad intravedere le prime fiammate sull’acciaio e qualche opera sporadica con le prime tecniche di quello che poi diventerà parte del calorismo.

Successivamente, grazie alla disponibilità dell’amico Andrea Cozza, che lo ospita fornendogli dello spazio nello storico sito dell’impresa edile di famiglia a Montecchio Maggiore (VI), ha la possibilità di creare oggetti d’arte di altre dimensioni per poter esporli nella mostra permanente, allestita nel solaio dello stesso stabilimento e nel giardino, ben visibili dalla strada trafficata.

Nel frattempo, realizzando diversi lavori e opere, si accorge di aver avviato un nuovo stile artistico, una tecnica e una filosofia tutta nuova. Nasce così l’esigenza di definire questo nuovo stile. Siamo nel settembre del 2019 quando Giuliano indica per la prima volta il termine calorismo come un nuovo stile.

 

    Perché nasce il Calorismo.

Il minimo comun denominatore di tutte le opere prodotte da Giuliano Negretto è il colore, realizzato proprio grazie all’ausilio del calore generato dal cannello.

Da questa attenta osservazione nasceva il calor associato al suffisso -ismo, proprio come una corrente artistica.

Il calorismo nasce proprio per l’esigenza di distinguersi dalle attuali correnti che non rispecchiano né le tecniche né la filosofia di Giuliano, perchè si tratta di un stile unico, ben distinguibile e diverso da ogni altro stile esistente.

 

   Quadro storico.

In questo periodo storico si soffre di una certa mancanza di maestria anche nello sviluppare le opere d’arti e della scomparsa quasi totale delle vere botteghe artigiane per come le abbiamo sempre conosciute, luoghi nei quali si coltivava l’abilità manuale. 

Fino a una generazione fa, ogni città in Italia era puntellata da falegnamerie, oreficerie e ceramisti.

Di Fabbri che sanno realizzare il vero Ferro Battuto non è rimasto praticamente quasi nessuno, e questo lo posso osservare nettamente.

L’Italia da sempre si distingue per l’Artigianato Italiano, invidiato in tutto il mondo. Tuttavia, sembra che questo settore sia stato preso di mira e minato per essere raso al suolo.

Per vari motivi in questo periodo i pittori abbondano, mentre gli scultori sono rari. 

Nell’arte la parola d’ordine è concettuale, provocare utilizzando le cose più inusuali e stravaganti per poi colpire con le emozioni più tristi e negative nel modo più complesso possibile. 

Non è più richiesto essere un maestro, un grande esperto della materia, della pietra, del colore delle luci e avere una certa cultura dell’arte, dell’architettura o la conoscenza del corpo umano.

In effetti attualmente possiamo notare un tipo di arte dove spesso le opere non sono per niente comprensibili, ma dove dietro ci sono tantissime riflessioni che rendono l’opera come tale, probabilmente proprio perchè siamo in una fase storica molto confusa e sempre più complessa, dove lo sbagliato appare come il giusto.

 

     I valori.

Negretto afferma la necessità di ritornare a riscoprire la grande maestria, di cui la storia è piena, la manualità abbinata all’esperienza ed il gusto estetico tipico della cultura italiana. Questo è il ruolo del calorismo secondo il suo fondatore: rimettere in campo la storia e maestria made in Italy, riproposta questa volta con materiali attuali e indistruttibili, più resistenti all’usura, abbinandoli ad un gusto estetico e all’eleganza.

 

    Gli obiettivi.

L’obiettivo principale è quello di suscitare emozioni positive e curiosità a chi possiede o a chi osserva tali opere, trasmettere vero calore, voler dare forza, brio, gioia per affrontare la vita. Il calorismo vuole essere un vero e tangibile supporto artistico ed estetico a favore del miglioramento dell’ambiente che circonda le persone. Come ogni vera forma d’arte, l’artista intende innalzare il tono emozionale della gente con le sue varie opere.

Questi importanti obiettivi sono da Negretto ottenuti anche attraverso il desiderio e la volontà, come artista, di rivalutare le varie realtà che hanno contribuito a portare avanti la cultura di ogni specifico territorio.

 

   La tecnica.

Per sviluppare la tecnica e stile del calorismo si utilizza il calore per riscaldare in modo appropriato il metallo, così da ottenere i colori migliori che nascono dal solo surriscaldamento senza l’ausilio di coloranti o additivi vari.

Per ottenere questo effetto si usa più facilmente il cannello, così da poter riscaldare le zone desiderate con l’uso di ugelli di diversa potenza.

Sono svariati i metalli che si comportano in questo modo, ma ognuno rilascia colori di tonalità e intensità differenti.

Solitamente il metallo, nella prime fasi di riscaldamento della temperatura, inizia ad assumere un colore giallo, passando successivamente a un rosso violaceo e a un blu, finendo con una tonalità marrone scuro, che indica il fatto di essere andati oltre alla gamma dei colori.

Il riferimento più opportuno da considerare come raggiungimento di tali temperature è il colore visibile all’occhio umano, che viene usato proprio allo scopo di colorare il metallo.

Questo colore è superficiale ed è resistente nel tempo.

 

   Le potenzialità.

il nuovo stile del calorismo si adatta a svariati usi. L’artista realizza dai piccolissimi lavori di veri gioielli da indossare a forme d’arredo di varie dimensioni fino a quadri in acciaio e sculture da tavolo, passando per monumenti di grandi dimensioni, sempre con l’uso di acciaio inossidabile e metalli vari.

 

   Opera rappresentativa.

La farfalla del calorismo in acciaio inox formata da tante gocce e poi sfiammata.

Sin dall’inizio della sua carriera, l’artista iniziò a sviluppare tra i primi suoi quadri di acciaio, anche alcune farfalle con le embrionali tecniche che solo successivamente inserì nella corrente da lui creata.

Da allora continuò a svilupparne in varie forme e dimensioni, sempre ben distinguibili e uniche.

Nacque un legame che si dimostrò nel tempo sempre più forte e significativo. Molti sono i motivi per cui la farfalla si lega a questo percorso del calorismo. La vitalità, che dona ad ogni spettatore mentre l’osserva volare, la sua vivacità, il colore e l’eleganza che emana nell’ambiente.

In occasione della mostra personale esposta nel Palazzo Ferro Fini di Venezia, sede del Consiglio Regionale Veneto dal 18/10/2022 al 30/11/2022, viene esposta la grande farfalla, dalle dimensioni di 130cm x 100cm come emblema ufficiale del Calorismo, così che la possa raffigurare in tutti i suoi vari aspetti.